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10 VOLTE FAMILY – NUOVI GIORNALISTI PER RACCONTARE LA FAMIGLIA CONTEMPORANEA

10 VOLTE FAMILY – NUOVI GIORNALISTI PER RACCONTARE LA FAMIGLIA CONTEMPORANEA

10 volte family – nuovi giornalisti per raccontare la famiglia contemporanea

La rivista Giovani Genitori cerca nuovi giornalisti per raccontare la famiglia contemporanea. 

La famiglia italiana sta cambiando e raccontare questo cambiamento è una sfida: cosa significa essere genitori oggi? Cosa significa essere coppia, single, famiglia ricostruita, terzo genitore? Cosa significa informarsi sulla salute, improvvisarsi caregiver, confrontarsi con scelte radicali come il rifiuto dei vaccini o lo svezzamento vegetariano? Cosa significa vivere in contesti in cui è necessaria l’integrazione culturale, la comprensione multietnica e il confronto fra religioni?

Giovani Genitori offre un’opportunità a nuovi collaboratori, capaci di fotografare una realtà in mutamento e raccontare toccando il cuore. Giovani Genitori ha lanciato quindi un contest: mandate le vostre idee su come vorreste raccontare la famiglia italiana.

ARGOMENTI

  • FEBBRAIO 2016: L’ALIMENTAZIONE – Buono, pulito e giusto deve essere il cibo secondo Slow Food. Com’è oggi il rapporto tra cibo, bambini e genitori? (invio abstract entro il 20 Febbraio 2016)
  • GENNAIO 2016: LA NASCITA – La classifica dei migliori paesi in cui nascere, oggi, vede l’Italia agli ultimi posti. Nei parametri analizzati ci sono il PIL pro capite, l’aspettativa di vita, il rispetto dei diritti umani, la percentuale di disoccupazione, l’uguaglianza tra generi. Ma anche i servizi sociali, la sicurezza, il grado di corruzione nella politica. L’argomento del contest di questo mese non riguarda storie personali, ma chiede di allargare lo sguardo al contesto sociale contemporaneo (invio abstract entro il 20 Gennaio 2016)
  • DICEMBRE 2015: VIAGGIARE (CON I BAMBINI) – Storie di viaggio, ma anche consigli ed esperienze, riflessioni sul valore di muoversi, sulla conoscenza, sui costi, sugli stili di consumo. Viaggiare lontano o viaggiare vicino, scoprire il proprio territorio o attraversare l’oceano. Cos’è il viaggio? Ovviamente con i figli al seguito (invio abstract entro il 20 Dicembre 2015)
  • NOVEMBRE 2015: STILI DI VITA – Essere famiglia oggi (invio abstract entro il 25 novembre)

Chi desidera partecipare deve consultare la pagina del contest editoriale sul sito di Giovani Genitori e individuare l’argomento proposto ogni mese.

L’iniziativa è stata realizzata con il contributo di Aboca.

VALENTINO MERCATI A GEO&GEO

Martedì 1° Dicembre, Valentino Mercati, Presidente di Aboca, sarà ospite di Geo&Geo, per parlare dell’opera editorialeI discorsi di P.A. Mattioli“.

La trasmissione, che va in onda dal Lunedì al Venerdì dalle 15.50 alle 18.50 su RAI 3 e condotta da Sveva Sagramola e dal fotografo naturalista Emanuele Biggi, si occupa di natura, ma non solo. Il programma, infatti, oltre a focalizzarsi sulla “Terra”, con i suoi abitanti, la vita nei mari e nei boschi e quella nelle piccole e grandi città, tratta vari argomenti come la salvaguardia dell’ambiente e la lotta alle sofisticazioni alimentari, ricerca scientifica e prevenzione delle malattie, eco-cucina, nutrizione e acquisti consapevoli, come anche di giovani che puntano sull’agricoltura o sviluppano start-up innovative. In quest’ottica si parlerà di questo prezioso volume fac-simile, edito da Aboca Edizioni, che contiene la traduzione dal greco del “De materia medica”, l’erbario di Dioscorides Pedacius, medico botanico vissuto ai tempi di Nerone.

In studio, insieme a Valentino Mercati, ci sarà anche la Dr.ssa Flavia Cristiano per Il Centro per il Libro e la Lettura (Cepell), Istituto autonomo del Ministero per i beni e le attività culturali che ha il compito di divulgare il libro e la lettura in Italia e di promuovere all’estero il libro, la cultura e gli autori nazionali.

LA BASE AGRICOLA DI ABOCA

Garanzia di materie prime naturali, pure, sicure, nel rispetto di ambiente e biodiversità

Aboca è una società per azioni protagonista nel settore farmaceutico che evidenzia però nella propria ragione sociale la denominazione di società agricola in quanto impresa che, coltivando e trasformando oltre il 60% delle piante medicinali utilizzate nei propri prodotti, svolge appunto quale attività principale quella agricola, il punto di partenza della filiera di Aboca fondamentale per garantire efficacia e sicurezza ai prodotti.

In una superficie di oltre 1,000 ettari (879 volte piazza del campo Siena!), che include terreni di proprietà ed in locazione sia in pianura che in collina, Aboca coltiva direttamente 70 specie di piante medicinali per la produzione di foglie, sommità, fiori, semi, radici e frutti, secondo modalità conformi:

  • al metodo dell’ agricoltura biologica, e ciò sin dal 1978, anno di fondazione dell’Azienda. Tutti i processi produttivi agricoli (ma anche quelli di trasformazione) sono a tal fine controllati e certificati dal CCPB.
  • alle G.A.P. (Good Agricultural Practices), regole validate a livello internazionale da applicare ai processi produttivi agricoli che tengono in considerazione anche aspetti di sostenibilità economica, sociale e ambientale.

Il ciclo produttivo agricolo parte dal seme e finisce con la raccolta-essiccazione e beneficia di un costante supporto di attività di ricerca specifica quale indispensabile punto di incontro tra scienza e natura. Ciò consente di ottenere materie prima di grande qualità, selezionate, caratterizzate da omogeneità e standardizzazione e, grazie all’agricoltura biologica, dall’assenza di pesticidi e fertilizzanti chimici e organismi geneticamente modificati (ogm).

La maggiore estensione colturale (circa 500ha) si sviluppa nella pianura fertile ed irrigua del Tevere nel comprensorio della Valtiberina, tra Toscana ed Umbria: è questo l’ambiente ottimale per quelle piante coltivate per la produzione di sommità, foglie o fiori come ad esempio Passiflora, Piantaggine, Grindelia, Camomilla, Malva.

I terreni in Val di Chiana tra Castiglion Fiorentino e Marciano della Chiana (circa 250ha), recentemente acquisiti per poter sostenere la grande crescita aziendale degli ultimi anni, sono invece dedicati alla coltivazione di piante medicinali a radice quali ad esempio il tarassaco, l’echinacea pallida, l’altea, l’ortica; le caratteristiche pedologiche di terreni di questa zona della Val di Chiana li rendono infatti particolarmente adatti a favorire uno sviluppo ottimale del sistema radicale della pianta. Nell’ambiente collinare dell’Appennino Tosco-Romagnolo (dai 400 ai 750 m.s.l.m.), attorno alla sede storica dell’Azienda (circa 250ha), sono invece coltivate specie perenni più resistenti e frugali come Elicriso, Rosmarino, Salvia, Lavanda, Biancospino.

Altre specie vengono raccolte allo stato spontaneo direttamente da nostri addetti, sempre nei terreni dall’azienda (Equiseto, Fumaria, Frutti di Ippocastano,etc); alle specie a sommità e a radice si avvicendano colture erbacee per la produzione di semi aromatici (Finocchio, Coriandolo) e semi di coltivazioni più conosciute (mais, orzo, grano, favino) che consentono di effettuare rotazioni equilibrate dei campi e preservare la diversità dell’agroecosistema e la fertilità del suolo.

Ciascuna coltivazione vede l’impiego di tecniche, pratiche agronomiche e macchinari specifici, sviluppati nel tempo da Aboca; in tutte le zone di produzione citate, i campi coltivati sono riuniti in grandi corpi agricoli in cui sono raggruppate più particelle in modo da formare estensioni omogenee per terreno, fertilità, irrigazione, concimazione.

Per quelle piante medicinali la cui coltivazione non è compatibile con il nostro ambiente per gli aspetti climatici e quelli morfologici del terreno (es Senna, Ginseng, Ginkgo) gli agronomi ed i tecnici della qualità della divisione agricoltura selezionano, seguono e controllano in maniera rigorosa fornitori esterni, semplificati biologici quando possibile,con molti dei quali vengono stabiliti accordi di filiera basati su protocolli di qualità condivisi.

Produrre direttamente gran parte della materia prima per i propri prodotti ha da sempre consentito ad Aboca di poter disporre di approvvigionamenti certi e garantiti nella quantità e nella qualità così da assicurare ai clienti ed ai consumatori prodotti basati su materia prime naturali, pure, sicure nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità.

VIETATO NON CALPESTARE LE AIUOLE

Progetto sperimentale in collaborazione comune di Milano e Aboca per evitare l’uso dei diserbanti chimici nei parchi urbani

Tra le tante iniziative di A Seminar La Buona Pianta 2015, la tavola rotonda sul rapporto tra città e agricoltura “Vietato NON calpestare le aiuole” è stata l’occasione per fare il punto sul tema delle esternalità (positive e negative) legate all’attività agricola e per lanciare un progetto che dimostrasse concretamente la possibilità di svolgere attività ordinarie nelrispetto di salute e ambiente.

L’iniziativa si è inserita nel contesto della crescente sensibilità al tema dell’impiego dei prodotti fitosanitari e dei rischi per la salute connessi al loro utilizzo; il 20 Marzo 2015, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha infatti pubblicato su Lancet Oncology una sintesi della valutazione di cancerogenicità di cinque prodotti fitosanitari tra cui il glifosate, l’erbicida più utilizzato al mondo e impiegato frequentemente anche per usi non agricoli (domestici, industriali, urbani, etc.).

Da tali evidenze è derivata la necessità di soffermarsi a riflettere, grazie al contributo di esperti, scienziati, politici ed amministratori locali, circa l’opportunità di ricorrere all’impiego di tali sostanze, tanto più in ambito urbano, dove, essendo impiegate fuori contesto, la pericolosità specifica può crescere esponenzialmente.

Giovanna Zucconi ha moderato il dibattito tenutosi a Milano presso la Sala Napoleonica di Brera il 19 Settembre scorso che ha visto coinvolti: Luca Mercalli, meteorologo e climatologo, Maurizio Martina, Ministro alle politiche agricole, alimentari e forestali, Carlo Maurizio Modenesi, docente dell’Università di Parma e membro di ISDE Italia, Geremia Gios, Direttore del Dipartimento di Economia dell’Università di Trento e sindaco di Vallarsa, Fabio Taffetani, docente dell’Università Politecnica delle Marche, e Chiara Bisconti, Assessora al Benessere, Qualità della vita, Sport e tempo libero del Comune di Milano.

Il Ministro delle Politiche Agricole si è soffermato sull’importanza strategica della sostenibilità in ambito agricolo spiegando come “la grande frontiera della sostenibilità sia, oggi più di ieri, un grande elemento di competitività per il sistema. La mia personale preoccupazione”- ha ribadito il Ministro- “è di assicurare che il nostro mandato costruisca nuove vie affinché la sostenibilità non rappresenti un fardello per chi pratica agricoltura, ma, anzi, sia un grande elemento di competitività”. Il ministro Martina è intervenuto anche sul tema glifosate, sottolineando che a fronte di approfondite valutazioni, si dovrà essere pronti ad intervenire con tempestive decisioni normative sull’argomento.

Vietato NON calpestare le aiuole” è stata l’occasione anche per annunciare l’avvio di una sperimentazione che vedrà collaborare il Comune di Milano e Aboca per gestire i parchi urbani senza il ricorso alle pratiche di diserbo chimico nei viali e nelle aiuole così da restituire ai milanesi delle zone verdi incontaminate. Attualmente siamo in una fase di confronto per selezionare la prima area verde che verrà gestita in modo completamente naturale, per poi estendere progressivamente le pratiche sperimentali che andremo a testare alle altre aree verdi.

Un progetto semplice e concreto per dimostrare che cambiare si può, non solo a beneficio di ambiente e salute, ma anche di un sistema economico più equo. Infatti, come se non bastasse l’effetto negativo diretto sull’ambiente e sulla salute, l’uso di sostanze inquinanti e tossiche si configura come concorrenza sleale ai danni delle imprese che non inquinano perché i costi ambientali dei processi produttivi “non puliti” non incidono sul prezzo finale dei prodotti, ma gravano sull’intera collettività come costi sommersi.

In altri termini il venire meno dell’ applicazione del concetto “chi inquina paga” sancito anche dal Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea determina che i prodotti ottenuti con processi “puliti”, già oberati dagli oneri economici delle eventuali certificazioni e da rese produttive in molti casi inferiori (si pensi all’esempio dei prodotti da agricoltura biologica), si confrontino sul mercato con prodotti iniquamente più economici sebbene più dannosi per salute ed ambiente.

Per maggiori approfondimenti su queste tematiche.consultare il sito www.liberidicoltivare.it