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VIETATO NON CALPESTARE LE AIUOLE

VIETATO NON CALPESTARE LE AIUOLE

10-11-2015

Progetto sperimentale in collaborazione comune di Milano e Aboca per evitare l'uso dei diserbanti chimici nei parchi urbani

Tra le tante iniziative di A Seminar La Buona Pianta 2015, la tavola rotonda sul rapporto tra città e agricoltura “Vietato NON calpestare le aiuole” è stata l’occasione per fare il punto sul tema delle esternalità (positive e negative) legate all’attività agricola e per lanciare un progetto che dimostrasse concretamente la possibilità di svolgere attività ordinarie nelrispetto di salute e ambiente.

L’iniziativa si è inserita nel contesto della crescente sensibilità al tema dell’impiego dei prodotti fitosanitari e dei rischi per la salute connessi al loro utilizzo; il 20 Marzo 2015, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha infatti pubblicato su Lancet Oncology una sintesi della valutazione di cancerogenicità di cinque prodotti fitosanitari tra cui il glifosate, l’erbicida più utilizzato al mondo e impiegato frequentemente anche per usi non agricoli (domestici, industriali, urbani, etc.).

Da tali evidenze è derivata la necessità di soffermarsi a riflettere, grazie al contributo di esperti, scienziati, politici ed amministratori locali, circa l’opportunità di ricorrere all’impiego di tali sostanze, tanto più in ambito urbano, dove, essendo impiegate fuori contesto, la pericolosità specifica può crescere esponenzialmente.

Giovanna Zucconi ha moderato il dibattito tenutosi a Milano presso la Sala Napoleonica di Brera il 19 Settembre scorso che ha visto coinvolti: Luca Mercalli, meteorologo e climatologo, Maurizio Martina, Ministro alle politiche agricole, alimentari e forestali, Carlo Maurizio Modenesi, docente dell’Università di Parma e membro di ISDE Italia, Geremia Gios, Direttore del Dipartimento di Economia dell’Università di Trento e sindaco di Vallarsa, Fabio Taffetani, docente dell’Università Politecnica delle Marche, e Chiara Bisconti, Assessora al Benessere, Qualità della vita, Sport e tempo libero del Comune di Milano.

Il Ministro delle Politiche Agricole si è soffermato sull’importanza strategica della sostenibilità in ambito agricolo spiegando come “la grande frontiera della sostenibilità sia, oggi più di ieri, un grande elemento di competitività per il sistema. La mia personale preoccupazione”- ha ribadito il Ministro- “è di assicurare che il nostro mandato costruisca nuove vie affinché la sostenibilità non rappresenti un fardello per chi pratica agricoltura, ma, anzi, sia un grande elemento di competitività”. Il ministro Martina è intervenuto anche sul tema glifosate, sottolineando che a fronte di approfondite valutazioni, si dovrà essere pronti ad intervenire con tempestive decisioni normative sull’argomento.

Vietato NON calpestare le aiuole” è stata l’occasione anche per annunciare l’avvio di una sperimentazione che vedrà collaborare il Comune di Milano e Aboca per gestire i parchi urbani senza il ricorso alle pratiche di diserbo chimico nei viali e nelle aiuole così da restituire ai milanesi delle zone verdi incontaminate. Attualmente siamo in una fase di confronto per selezionare la prima area verde che verrà gestita in modo completamente naturale, per poi estendere progressivamente le pratiche sperimentali che andremo a testare alle altre aree verdi.

Un progetto semplice e concreto per dimostrare che cambiare si può, non solo a beneficio di ambiente e salute, ma anche di un sistema economico più equo. Infatti, come se non bastasse l'effetto negativo diretto sull’ambiente e sulla salute, l'uso di sostanze inquinanti e tossiche si configura come concorrenza sleale ai danni delle imprese che non inquinano perché i costi ambientali dei processi produttivi "non puliti" non incidono sul prezzo finale dei prodotti, ma gravano sull'intera collettività come costi sommersi.

In altri termini il venire meno dell' applicazione del concetto “chi inquina paga” sancito anche dal Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea determina che i prodotti ottenuti con processi “puliti”, già oberati dagli oneri economici delle eventuali certificazioni e da rese produttive in molti casi inferiori (si pensi all’esempio dei prodotti da agricoltura biologica), si confrontino sul mercato con prodotti iniquamente più economici sebbene più dannosi per salute ed ambiente.

Per maggiori approfondimenti su queste tematiche.consultare il sito www.liberidicoltivare.it 



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