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NOI, LE PIANTE, LA NATURA E L’AMBIENTE.

NOI, LE PIANTE, LA NATURA E L’AMBIENTE.

É finalmente giunto il momento di tornare a seminar la buona pianta nei territori della Vallarsa, Rovereto e Schio. E quest’anno saremo anche a Trento.

Dal 30 Giugno al 6 Luglio, infatti, saremo tutti tutti insieme, in molti luoghi e in molti modi diversi per esplorare il rapporto che abbiamo con le piante e con l’ambiente in cui viviamo: spettacoli, corsi, incontri, letture, mostre ed escursioni alla ricerca delle piante medicinali che crescono spontanee in campagna ma anche in città. Ospiti speciali di questa edizione Antonio Albanese, con “Io e la Natura” che si terrà Giovedì 3 Luglio al MART di Rovereto, Michele Serra e la Banda Osiris che ci delizieranno con letture e suoni fra le piante del Monte Bondone Venerdì 4 Luglio e sempre la Banda Osiris con Telmo Pievani, Federico Taddia daranno vita al Teatro Sociale di Trento a “Finalmente il finimondo”.

Come sempre “A seminar la buona pianta” sarà anche lezioni di fitoterapia e di acquerello botanico, passeggiate alla scoperta delle piante medicinali, ma sarà anche l’occasione per la presentazione del libro di Fabrizio Zara “Guida al riconoscimento delle piante medicinali cittadine” e di conversazioni sul tema dell’inquinamento con Luca Mercalli, Telmo Pievani, Geremia Gios e Massimo Mercati.

Vi aspettiamo quindi dal 30 Giugno al 6 Luglio o sulla pagina ufficiale su Facebook, dove racconteremo tutte queste bellissime esperienze.

Tutti insieme per andare a seminar la buona pianta

 

PERCHÈ NO AGLI OGM? IL NO AGLI OGM DIVENTA FILIERA DI VALORE

Dire no agli OGM non basta, bisogna proporre dei percorsi innovativi all’agricoltura regionale che diventino un’alternativa di valore economico ed ambientale.

Ciò è quello che si può costruire a partire dalla coltivazione di granelle OGM-free per arrivare alla strutturazione di intere filiere garantite non solo per il non utilizzo di materiali OGM ma anche per un reale legame con il territorio.

In questo momento di importanti decisioni circa l’orientamento da imprimere all’agricoltura regionale attraverso il PSR 2014-2020 (Piano di Sviluppo Rurale) è opportuno considerare le alternative percorribili e prendere spunto da realtà virtuose già operative.