Da Trieste a Sarajevo, il bosco delle scoperte è tornato a riempirsi di confini invisibili
“Di là”, si diceva una volta a Trieste. “Di là” per intendere quel mondo che si apriva oltre il confine, una scorciatoia avverbiale a indicare qualcosa di minaccioso e sconosciuto, un pericolo incombente ma indefinito, pronto a rovesciarsi con le sue bandiere rosse sulla pigra città marina.” Articolo di Arianna Boria sul libro di Federica
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